Recensione di Fabiana Pranzo
Clara studia "storia della
psicanalisi". La sera, seduta in cucina, rimane sveglia fino a tardi ad
analizzare i casi delle "grandi isteriche" e le cronache del rapporto
con i medici che le ebbero in cura: Freud, Jung, Charcot. In quei momenti
sospesi, il piccolo appartamento in cui vive con il padre, il fratello e la
nonna sembra spalancarsi in un abisso notturno, capace di riportarla indietro nel tempo e trascinarla nelle profondità di queste grandi
narrazioni. Perché questo sono, prima di tutto: storie di vita, di corpi e di
amori; ossessioni e incomprensioni, guarigioni e scacchi. Storie di donne. Ma
poi, per curiosità più che per bisogno, Clara comincia a lavorare nel bar del fratello.
E sarà allora che, tutt'a un tratto, la vita vera spazzerà via, con la sua
forza e i suoi spigoli, gli anni di isolamento e di studio solitario. Abituata
a confrontarsi con la teoria di un inconscio remoto, già catalogato e
raffreddato, Clara si troverà alle prese con una vicenda misteriosa e ambigua,
un omicidio che affonda le radici in un vortice di sentimenti incandescenti, di
violenza e di colpa. Nel territorio violato delle periferie di oggi l'attende
l'incontro con Wanda, una di quelle donne sopraffatte che per lei sono sempre
state soltanto personaggi da studiare sui libri: scoprirà per la prima volta
l'emozione e la paura di ascoltare, lei per prima, un cuore che si schiude, e che
esige da lei una risposta. Nonostante l'inizio del romanzo appaia un po'
slegato e un po' troppo ricco di approfondimenti che a volte risultano
addirittura petulanti, nel complesso è un libro che vale comunque la pena
leggere, fornisce diversi spunti su cui riflettere, in particolare sulla
violenza.
IL LATO OSCURO DEL CUORE di Corrado Augias
ed. Einaudi