"Storielle per bambini di 1 anno" di Isabella Paglia

Recensione di Fabiana Pranzo

“Storielle per bambini di 1 anno” è una raccolta di storie brevi, scritte e illustrate con estrema accuratezza, ma che, nel complesso, si presentano agli occhi del bambino in modo molto semplice e diretto. Vengono raccontate vicende che potrebbero capitare facilmente ad un bambino così piccolo, così da far diventare questo libro non solo un piacevole passatempo, ma anche un importante momento educativo. Grazie, infatti, alla penna di Isabella Paglia, il bambino comprende con semplicità e dolcezza che è meglio non allontanarsi dalla mamma; che esistono dei momenti diversi durante la giornata e che il gioco è bello se è fatto in compagnia, ma anche, il significato di “amicizia” e l’amore per gli animali. A rendere ancora più semplice e piacevole il libro ci ha pensato Fabrizio Zito con i suoi teneri personaggi, così simpatici e colorati. La dolcezza predomina in questo libro, così da essere un piacevole strumento per insegnare ai bambini così piccoli lezioni importanti e fondamentali per la loro crescita. Isabella Paglia, però, tra le righe fornisce anche validi suggerimenti ai genitori, come per esempio che un bambino non ha necessariamente bisogno di tanti giocattoli, poiché a questa età il bimbo è in grado di divertirsi in vari modi anche con una semplice scatola; ma anche idee per giochi come, per esempio, il nascondino, oppure ancora che ad un bambino per nascondersi e fare cucù può bastare anche un semplice scatolone. Un libro quindi utile sia al bambino che ai suoi genitori, che si presta benissimo come libro per la buonanotte. Le storie narrate, infatti, in questo libro, sono brevi e semplici, ma allo stesso tempo, tenere e simpatiche. Una raccolta studiata appositamente per bambini di un anno d’età, con la forma grafica curata fin nei minimi particolari che permette al bambino di immergersi totalmente nella storia, grazie alle bellissime illustrazioni di Francesco Zito, dai colori pastello e dai tenerissimi personaggi. Bellissimi i testi e le illustrazioni perfettamente attinenti alle esperienze didattiche e alla formazione educativa di bambini di un anno d’età. La penna di Isabella Paglia ha la particolare capacità di trasmettere messaggi importantissimi con una semplicità unica così da essere facilmente compresi da bambini così piccoli. Un bellissimo libro per bambini piccoli, storielle perfette da leggere come favole della buonanotte. La copertina e le pagine riprendono lo stile tipico proprio dei libri delle favole della buonanotte e poiché le storielle del libro sono una più bella dell’altra, a mio parere sarebbero degne di essere edite anche singolarmente in formato cartonato, così da permettere ai bambini di sfogliarlo e leggerlo più facilmente anche da soli.  Per tutte queste ragioni “Storielle per bambini di 1 anno” si presenta come un’ottima idea regalo che farà contenti genitori e figli.


STORIELLE PER BAMBINI DI 1 ANNO di Isabella Paglia
Illustrazioni di Francesco Zito
Emme Edizioni

L’ENIGMA DI CALLE ARCOS. DELITTO A BUENOS AIRES di Sauli Lostal

Recensione di Fabiana Pranzo

Un classico del genere poliziesco, uno di quei libri che un amante dei gialli non può non aver letto.
Questa edizione però ha un qualcosa in più che intriga, non solo per la splendida traduzione, ma anche perché attira il lettore fin dall’introduzione, grazie alla penna fluida e pungente della professoressa Camilla Cattarulla che ricostruisce in modo preciso e schietto tutto quello che c’è da sapere d’enigmatico sulla storia di questo romanzo, senza però mai svelare l’arcano completamente, un’operazione che aumenta a dismisura l’attenzione del lettore anche ai minimi dettagli.
Un libro che si legge tutto di un fiato, un giallo che proprio come i grandi classici del genere non spaventa, ma intriga, incuriosisce, merito anche della traduttrice Ilaria Magnani la quale è riuscita a tradurre questo romanzo con uno scritto fluido e semplice, adatto perfettamente a una lettura rapida e veloce come dovrebbe essere quella di un poliziesco.

Io, personalmente, sono stata stregata da questo libro, mi è piaciuto dalla prima riga dell’introduzione alla fine, se ancora non avete avuto modo di leggerlo, ve lo consiglio, ne vale veramente la pena!

L’ENIGMA DI CALLE ARCOS. DELITTO A BUENOS AIRES di Sauli Lostal
Nova Delphi Libri

UN AMORE PER CAMILLA di Ferdinando Albertazzi

Recensione di Fabiana Pranzo


Simone è un nuovo compagno arrivato in classe dopo le vacanze Natalizie. In una classe che non conosce cerca di fare amicizia con Camilla, ma lei non vuole saperne. Un giorno la maestra decide di dividere la classe in coppie e farli lavorare insieme nella cura del giardino scolastico. I componenti delle coppie verranno tutti scelti a sorte dalla maestra e  ogni coppia avrà un’aiuola da curare. Simone capita proprio con Camilla, e Simone, che conosce benissimo le piante, insegnerà molte cose a Camilla. Camilla e Simone avranno così l’occasione di conoscersi meglio e di capire che si sentono tristi quando non stanno insieme.
Ferdinando Albertazzi, con l’aiuto delle illustrazioni di Desideria Guicciardini, riesce a spiegare ai bambini con dolcezza e semplicità cos’è l’amore. E’ un libro che fa parte della collana de “Il Battello a Vapore”, una collana che ha avuto grande successo negli anni scorsi, un po’ sottovalutata invece negli ultimissimi anni. Una collana che presenta al suo interno delle serie di grande successo come Valentina e Camilla, questo libro fa parte di quest’ultima serie. Un romanzo per bambine dai 6 anni agli 8 anni, ma bellissimo da leggere anche da grandi.

I simpaticissimi personaggi disegnati da Desideria Guicciardi rendono la bellissima storia d’amore e di amicizia raccontata da Ferdinando Albertazzi, un libro dolce e divertente allo stesso tempo, adatto ad un giovane pubblico femminile,  un testo che si presta bene sia per le letture scolastiche che per quelle individuali, nonché  ad essere regalato. Ottimo anche come lettura per le vacanze. 


UN AMORE PER CAMILLA di Ferdinando Albertazzi
Il Battello a Vapore PIEMME

VA BENE SE… di Isabella Paglia

Recensione di Fabiana Pranzo

Va bene se… è un bellissimo libro per bambini che insegna a sentirsi bene con se stessi, così come realmente si è. Isabella Paglia scruta tutte le ipotesi di possibile diversità e con l’aiuto delle bellissime illustrazioni di Francesca Cavaldellaro, ci fa comprendere, man mano che leggiamo il libro, che  tutti siamo diversi, e che il bello è proprio questo. Ognuno è diverso, ma se è se stesso va bene così. I personaggi disegnati da Francesca Cavaldellaro, dolci e simpatici, aiutano il bambino a comprendere meglio il principio della diversità e della tolleranza.
Un libro dal grande valore educativo e sociale, quindi, che si rivolge ai bambini più piccoli, dai 2 ai 5 anni. Ottimo per un regalo. Si presta benissimo sia alla lettura scolastica nei bambini della materna, che ad un momento di intrattenimento tra genitori e figli. E’ un libro che svolge il suo ruolo educativo anche quando il bambino decide semplicemente di sfogliarlo da solo perché è un libro dove i disegni e i colori prevalgono sul testo scritto così da trasmettere anche solo con le immagini, il tema trattato. Inoltre il testo di Isabella Paglia scritto in stampatello, con poche parole messe vicine alle immagini, facilita l’insegnamento dei primi passi verso la lettura. 
Un libro ben strutturato, schietto e diretto che, proprio per questo, riesce ad attrarre facilmente i bambini con estrema semplicità.

VA BENE SE… di Isabella Paglia
Illustrazioni di Francesca Cavallaro
Ed. Zelig Editore


LA CONTESSA DI RICOTTA di Milena Agus Ed. Nottetempo

Recensione di Fabiana Pranzo


Tre contesse, sorelle tra loro, vivono in un nobile palazzo di famiglia a Cagliari. Una famiglia divenuta nobile solo nell’800 su volere del Re piemontese; una famiglia che con il titolo nobiliare, ha ereditato anche il palazzo che col tempo per esigenze economiche, è stato suddiviso in otto appartamenti, cinque dei quali sono stati venduti.  All’interno otto vive Noemi la primogenita, un giudice, zitella, che ha ricomprato il suo appartamento, ci tiene ai suoi averi e spera di ricomprare presto tutto lo stabile. Maddalena, invece abita al piano nobile,  è laureata con 110 e lode, ma sta a casa, cuce e cucina, soprattutto dolci per un locale di Castello, perché è sposata con Salvatore, vogliono avere dei figli, ma questi ancora non arrivano e lavorare a casa è meglio in vista di una futura gravidanza. Salvatore lavora in banca e sta ancora pagando il mutuo del piano nobile. La contessa di ricotta, invece abita all’interno uno, in un vecchio magazzino usato come dispensa ora adibito ad appartamento. La contessa di ricotta è la più giovane delle tre sorelle, è un’insegnante precaria che non si decide mai a presentarsi all’esame per diventare di ruolo, ha paura d’insegnare. E’ una donna molto generosa, si fa in quattro per far felici gli altri, ma è maldestra, le dicono sempre che ha le mani di ricotta da  qui il suo soprannome,contessa di ricotta. La contessa di ricotta non è sposata, ma ha un figlio, Carlino, un bambino di cinque anni che suona benissimo il piano, ma presenta, allo stesso tempo, grandi problemi.  La vita delle tre sorelle scorre tra alti e bassi, tra momenti felici e grandi dispiaceri. Intorno alle loro vite si aggirano le vite della vecchia governate, di suo nipote Elias, del loro vicino di casa, del padre del piccolo Carlino e di un gatto tigrato. Milena Agus, in questo breve romanzo, ci racconta che tutto nella vita è destinato ad evolversi, a cambiare nel bene e nel male, nulla resiste per sempre, neanche lo splendore di una casa se questa non viene curata. Un breve romanzo rosa a tratti un po’ piccante.
Una lettura piacevolmente scorrevole che si presta bene sia per la lettura da pendole che per un breve piacevole relax.


LA CONTESSA DI RICOTTA di Milena Agus
Ed. Nottetempo

DI IMPOSSIBILE NON C’È NIENTE di Andrea Vitali

Recensione di Fabiana Pranzo



Nella casa di riposo Vistalago di Bellano dimorano personaggi illustri come Babbo Natale, Santa Lucia, Santa Claus, la Befana, il Topino dei denti e la Cicogna. Una residenza magica per illustri immortali che non sapendo più rispondere alle richieste ultratecnologiche dei bambini, sentendosi quindi ormai inutili e superati, hanno deciso di abbandonare la loro missione e andare in pensione. Tutti hanno una loro stanza adeguata ai loro stili di vita; Babbo Natale, per esempio, ha una camera che sembra il polo nord, è talmente fredda che ha anche la neve. La Vistalago è gestita da quattro suore, anch’esse immortali. La direttrice, suor Suprema, avrà poco più di duecento anni e con la sua grande esperienza riesce a mandar avanti la casa di riposo senza troppi problemi, anche se gli ospiti hanno tutti esigenze diverse e soprattutto caratteri non del tutto compatibili tra loro. Babbo Natale e la Befana, per esempio, non vanno proprio d’accordo. Un giorno arriva una lettera per Babbo Natale; è di un bambino, Gelso, che gli chiede di salvare il bosco davanti casa sua. Un bosco dove i pupazzi di neve durano giorni e le fragole sono belle, ma insapore. Un posto dove Gelso va a giocare con i suoi amici Melo e Pero. Il bosco rischia di essere abbattuto per far spazio a delle case. Babbo Natale è dubbioso, ma poi le renne lo convinceranno a fare qualcosa. Lui con l’aiuto di tutti gli altri ospiti della casa di riposo faranno di tutto per rendersi utile per accontentare il piccolo Gelso. Una favola dolce ed ironica allo stesso tempo, che fa sognare e divertire i grandi quanto i piccoli. Una favola che nella sua semplicità racconta che di impossibile non c’è niente, proprio come cita il titolo; se si è  uniti e solidali verso gli altri si può affrontare tutto anche quello che per un singolo individuo è impensabile affrontare. Una divertentissima storia, quindi, con una grande morale. Una lettura che si presta bene sia alle letture della buona notte che per un momento di piacevole relax. Un libro adatto prevalentemente nel periodo natalizio, ma per chi ama lo spirito natalizio questa lettura è perfetta anche negli altri periodi dell’anno. 


DI IMPOSSIBILE NON C’È NIENTE di Andrea Vitali
Ed. Salani Editore

Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico di Luis Sepùlveda

Recensione di Fabiana Pranzo


Mix è un gatto dalla pelliccia nera sulla schiena e bianca sul petto; ha gli occhi gialli e il profilo greco. Mix è il gatto di Max, un bambino che vive a Monaco di Baviera. I due cuccioli crescono inseparabili. Quando Max diventa grande va a vivere da solo, ma con lui si porta Mix. Col passare degli anni Mix diventa vecchio e cieco, ma il loro legame è talmente forte che Max si prende cura di lui, non sposta nulla in casa così da permettere al vecchio gatto di muoversi comunque liberamente in casa. Durante l’assenza del padrone, Mix fa amicizia con un topolino messicano che vive sull’ultimo scaffale della libreria. Il topo diventerà gli occhi del gatto e entrerà a tutti gli effetti nella famiglia come parte integrante. Una bellissima favola. L’autore, Luis Sepùlveda, si è ispirato alla sua esperienza, Mix infatti era realmente il gatto di suo figlio Max e vivevano realmente a Monaco di Baviera. Una storia dolcissima per raccontare cos’è veramente l’amicizia, il rispetto e l’amore verso le persone care, che sia un rapporto tra persone, tra animali o tra animali e persone. Sepùlveda in questo libro ci spiega che la diversità e le difficoltà non sono nulla davanti alla forza della vera amicizia.
Un libro che vale la pena leggere a tutte le età, bellissimo da grandi, ottimo per la lettura della buona notte.


Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico di Luis Sepùlveda
Ed. Guanda

IL FUOCO SACRO DI ROMA. VESTA, ROMOLO, ENEA. di Andrea Carandini

Recensione di Fabiana Pranzo

Andrea Carandini, uno dei più autorevoli archeologi italiani,  ci racconta in modo semplice e discorsivo quello che ha scoperto in trent’anni di scavi al Palatino. L’autore, infatti, con la collaborazione di numerosi studenti che si sono susseguiti nel tempo, ha analizzato la radura di Vesta, ricostruito il santuario di Vesta e parte del circondato. I suoi scavi hanno permesso:  la scoperta di capanne e case delle vestali, dei re e dei massimi sacerdoti di Roma, l’analisi dei luoghi di culto dei Lari, di Marte e di Giove Statore.  Grazie a lui, e ai suoi studenti, ora possiamo comprendere quale era il centro sacrale, istituzionale e culturale della città-stato di Roma. L’origine della città di Roma risalerebbe al VIII secolo, è da attribuirsi infatti a tale periodo l’istituzione del culto di Vesta e il suo fuoco sacro, probabilmente istituito proprio da Romolo. Il culto  di Vesta diventerà due secoli dopo il simbolo del mito della fondazione di Roma; il mito vorrebbe che Enea salvatosi dalle fiamme di Troia sbarca sulle coste laziali e porta  a Roma il fuoco sacro.  Il fuoco sacro sarebbe stato quindi così importante per la città da essere custodito dalle vestali, giovani sacerdotesse, che sacrificavano la loro vita a Vesta. Donne che in  tenera età venivano allontanate dalle famiglie e educate al culto, giovani fanciulle che dovevano rimanere vergini per almeno trent’anni. Il loro valore era così alto, riconosciuto in tutta Roma, da essere le uniche donne ad avere piena capacità giuridica e rango elevatissimo.
“Il fuoco sacro di Roma. Vesta, Romolo, Enea” di Andrea Carandini è quindi un libro frutto di trent’anni di scavi, importante per comprendere al meglio la nascita di Roma e il mito della fondazione. Un testo però allo stesso tempo semplice e comprensibile anche ai non  addetti ai lavori. La lettura quindi si presenta interessante e scorrevole allo stesso tempo e mai incomprensibile e noiosa. Un libro che a mio parere vale decisamente la pena leggere, si presta bene ad essere regalato, ottimo per le letture sia di studio che per un semplice momento di relax.


IL FUOCO SACRO DI ROMA. VESTA, ROMOLO, ENEA. di Andrea Carandini
Ed. Laterza

STORIA DI UN CANE CHE INSEGNÒ A UN BAMBINO LA FEDELTÀ di Luis Sepùlveda

Recensione di Fabiana Pranzo

La storia che viene raccontata da Sepùlveda in questo libro si ispira alla tradizione orale della Gente della Terra. Degli uomini in viaggio perdono il cucciolo di cane lungo il sentiero, viene così trovato quasi in fin di vita da un giaguaro che lo alleva come se fosse suo figlio. Il cane impara molto dal giaguaro; quando il giaguaro si sente sicuro della crescita del suo nuovo amico, lo condurrà al villaggio della Gente della Terra. Qui viene accolto da un vecchio che lo alleva perché diventi il compagno fedele di suo nipote Aukaman. Il bambino e il cane crescono insieme per nove anni, poi però degli uomini cattivi venuti da lontano cercano di distruggere il villaggio, e si portano via il cane. Da quel momento il povero cucciolo cresce nel dolore, non dimentica però il bambino e appena può farà di tutto per ritrovarlo e metterlo in salvo. Questo libro racconta a mò di favola, l’amicizia, la lealtà e fedeltà verso le persone care e il dolore, la sofferenza, non solo fisica, per la lontananza da queste persone. Una favola che differisce dagli altri libri di Sepùlveda per la narrazione dettagliata dei momenti dolorosi più che di quelli lieti e per un finale non totalmente felice,  forse a voler meglio sottolineare che questa favola deriva da una storia che veniva raccontata oralmente ai bambini dagli anziani della Gente della Terra. Un modo per far comprendere meglio concetti come il pericolo, la cattiveria, ma anche la fedeltà verso gli amici. Lo stile inconfondibile di Sepùlveda rende comunque piacevole questa lettura. Un libro che vale la pena leggere ed adatto a tutte le età. Proprio per la sua diretta derivazione dalla tradizione orale, questa favola si  presta benissimo alle letture per la buona notte.


STORIA DI UN CANE CHE INSEGNÒ A UN BAMBINO LA FEDELTÀ di Luis Sepùlveda
Ed. Guanda


“LE HO MAI RACCONTATO DEL VENTO DEL NORD” + “ LA SETTIMA ONDA” entrambi di Daniel Glattaur

Recensione di Fabiana Pranzo

Ho comprato i due libri, sotto suggerimento del mio amico Roberto che ringrazio pubblicamente. In libreria li ho trovati con estrema facilità. Dato anche il prezzo abbordabile, ho deciso di comprarli subito entrambi e devo dire che è stata una scelta azzeccata.
È la storia di Emmi e Leo, perfetti sconosciuti, destinati ad incontrarsi e a stabilire un rapporto di corrispondenza digitale per un semplice errore di battitura. La storia, iniziata per caso, si protrarrà per ben due anni e mezzo, e sarà destinata a svilupparsi tra un colpo di scena e l’altro. Un lasso di tempo nel quale i protagonisti impareranno a conoscersi e metteranno a nudo le loro emozioni. Un rapporto nato, dunque, per caso, destinato a trasformarsi in una grande amicizia. Il tutto condito da una distanza fisica delle loro vite reali e ad uno schermo che farà filtro tra di esse. Sin dalle prime righe del primo libro il lettore assume la veste dell’occhio indiscreto; spettatore autorizzato di uno scambio epistolare nell’era del digitale che mette a nudo l’anima dei protagonisti, permettendo loro di essere se stessi come mai avrebbero potuto essere in una amicizia reale. Convitato di pietra è proprio il filtro dovuto allo schermo del computer. Tra un’email e l’altra impariamo a conoscere i protagonisti e scorrendo le pagine una dopo l’altra, a non poter più fare a meno di loro.
I due libri a mio parere andrebbero accorpati. La fine del primo libro “Le ho mai raccontato del vento del Nord” non è, infatti, una vera e propria fine della storia, pertanto avrete voglia di leggere subito il seguito. Per questo vi consiglio di procurarvi entrambi i libri. Simpatico lo stile di Daniele Glattauer nel raccontare la storia. Una lettura decisamente piacevole, scorrevole e avvincente. Trattandosi di uno scambio di email tra i protagonisti, la considero perfettamente adatta come lettura da viaggio, come lettura della buona notte, da spiaggia e in tutti le occasioni in cui si presenta l’esigenza di leggere in modo frammentario.


“LE HO MAI RACCONTATO DEL VENTO DEL NORD”  di Daniel Glattaur ed. Feltrinelli
“ LA SETTIMA ONDA” di  Daniel Glattaur ed. Feltrinelli

IL LATO OSCURO DEL CUORE di Corrado Augias

Recensione di Fabiana Pranzo

  

Clara studia "storia della psicanalisi". La sera, seduta in cucina, rimane sveglia fino a tardi ad analizzare i casi delle "grandi isteriche" e le cronache del rapporto con i medici che le ebbero in cura: Freud, Jung, Charcot. In quei momenti sospesi, il piccolo appartamento in cui vive con il padre, il fratello e la nonna sembra spalancarsi in un abisso notturno, capace di riportarla indietro nel tempo e trascinarla nelle profondità di queste grandi narrazioni. Perché questo sono, prima di tutto: storie di vita, di corpi e di amori; ossessioni e incomprensioni, guarigioni e scacchi. Storie di donne. Ma poi, per curiosità più che per bisogno, Clara comincia a lavorare nel bar del fratello. E sarà allora che, tutt'a un tratto, la vita vera spazzerà via, con la sua forza e i suoi spigoli, gli anni di isolamento e di studio solitario. Abituata a confrontarsi con la teoria di un inconscio remoto, già catalogato e raffreddato, Clara si troverà alle prese con una vicenda misteriosa e ambigua, un omicidio che affonda le radici in un vortice di sentimenti incandescenti, di violenza e di colpa. Nel territorio violato delle periferie di oggi l'attende l'incontro con Wanda, una di quelle donne sopraffatte che per lei sono sempre state soltanto personaggi da studiare sui libri: scoprirà per la prima volta l'emozione e la paura di ascoltare, lei per prima, un cuore che si schiude, e che esige da lei una risposta. Nonostante l'inizio del romanzo appaia un po' slegato e un po' troppo ricco di approfondimenti che a volte risultano addirittura petulanti, nel complesso è un libro che vale comunque la pena leggere, fornisce diversi spunti su cui riflettere, in particolare sulla violenza.

IL LATO OSCURO DEL CUORE di Corrado Augias
ed. Einaudi

IL MOSTRO DEI BUDINI di Mara Dompè

Recensione di Fabiana Pranzo


Annalisa è una bambina di sei anni che, appena finita la scuola, trascorre l’estate a casa della nonna, in attesa che i suoi genitori vadano in ferie per poi partire con loro per le vacanze al mare.
Nel paese della nonna vive Pepsi, un ragazzino che diventerà amico di Annalisa, insieme trascorreranno gran parte delle giornate.  Annalisa spesso ha un incubo: sogna il mostro dei budini. Questo incubo ricorrente la terrorizza. Il mostro dei budini è capace di trasformare i bambini in budini; ne ha la prova, ha già trasformato un suo compagno di scuola. Per questo Annalisa non mangia più budini. Un giorno però Pepsi la fa proprio arrabbiare allora Annalisa entra in latteria e compra un budino identico a Pepsi.
 Un simpatico libro per ragazzi di 8-9 anni, che spiega ai bambini come non bisogna aver paura degli incubi, che tra il sogno e la realtà c’è una bella differenza.
La scrittura semplice e scorrevole, corredata adeguatamente dalle bellissime illustrazioni di Eleonora Marton. Un libro redatto con carta color crema, lo spazio nella pagina è armonioso, le proporzioni tra scritto e spazi è molto accurato così da rendere più ariosa la scrittura. Una forma grafica, Alta Leggibilità, studiata appositamente per rendere la lettura più facile, permette di migliorare le difficoltà di lettura nei ragazzi con difficoltà di apprendimento e di lettura. Un libro adeguato, quindi, a tutti i ragazzi tra gli otto e i nove anni, così da permettere anche la lettura di gruppo, in classe.
Il libro è stato approvato da un gruppo di ragazzi e insegnanti che hanno contribuito a verificare la facilità di lettura ed a apportare eventuali modifiche. Una collaborazione ormai collaudata tra la casa editrice Biancoenero e le scuole di Roma.

Un libro che si presta bene ad essere regalato, adatto sia per letture individuali che scolastiche. 


IL MOSTRO DEI BUDINI di Mara Dompè
Biancoenero Edizioni