STORIA DI UN CANE CHE INSEGNÒ A UN BAMBINO LA FEDELTÀ di Luis Sepùlveda

Recensione di Fabiana Pranzo

La storia che viene raccontata da Sepùlveda in questo libro si ispira alla tradizione orale della Gente della Terra. Degli uomini in viaggio perdono il cucciolo di cane lungo il sentiero, viene così trovato quasi in fin di vita da un giaguaro che lo alleva come se fosse suo figlio. Il cane impara molto dal giaguaro; quando il giaguaro si sente sicuro della crescita del suo nuovo amico, lo condurrà al villaggio della Gente della Terra. Qui viene accolto da un vecchio che lo alleva perché diventi il compagno fedele di suo nipote Aukaman. Il bambino e il cane crescono insieme per nove anni, poi però degli uomini cattivi venuti da lontano cercano di distruggere il villaggio, e si portano via il cane. Da quel momento il povero cucciolo cresce nel dolore, non dimentica però il bambino e appena può farà di tutto per ritrovarlo e metterlo in salvo. Questo libro racconta a mò di favola, l’amicizia, la lealtà e fedeltà verso le persone care e il dolore, la sofferenza, non solo fisica, per la lontananza da queste persone. Una favola che differisce dagli altri libri di Sepùlveda per la narrazione dettagliata dei momenti dolorosi più che di quelli lieti e per un finale non totalmente felice,  forse a voler meglio sottolineare che questa favola deriva da una storia che veniva raccontata oralmente ai bambini dagli anziani della Gente della Terra. Un modo per far comprendere meglio concetti come il pericolo, la cattiveria, ma anche la fedeltà verso gli amici. Lo stile inconfondibile di Sepùlveda rende comunque piacevole questa lettura. Un libro che vale la pena leggere ed adatto a tutte le età. Proprio per la sua diretta derivazione dalla tradizione orale, questa favola si  presta benissimo alle letture per la buona notte.


STORIA DI UN CANE CHE INSEGNÒ A UN BAMBINO LA FEDELTÀ di Luis Sepùlveda
Ed. Guanda