Recensione di Fabiana Pranzo
Don Gallo, da vero partigiano del Vangelo,
con estrema semplicità e durezza presenta il male della Chiesa di oggi, lontana
dal Vangelo e strettamente legata al potere e alla ricchezza terrena. Don Gallo
è convinto che le parole del Cristo respirino sui marciapiedi. I peccatori, le
prostitute e i diseredati di queste schegge evangeliche sono i barboni, i
trans, gli sbandati che da oltre quarant'anni don Gallo raccoglie dalla strada,
quei "cani in chiesa", sfortunati ma prediletti dal Signore, che la
società del perbenismo di facciata ha dimenticato idolatrando denaro e potere. Don
Gallo un vecchio partigiano che nel Vangelo ha trovato la vera forza
trasgressiva dell’amore, quell’amore che va oltre le religioni, oltre il
potere, quell’amore che aspira al bene comune e non agli interessi dei singoli.
La fame e l’ingiustizia sono secondo lui le vere bestemmie contro Dio. Don
Gallo si sente come Savonarola, un ribelle che trova ribelli le parole del
Vangelo. Il vero comandamento di Dio è l’amore e l’essere felici di amare. Don
Gallo come Savonarola non si stanca di denunciare il male della Chiesa, lui
come Savonarola crede che la forza della Chiesa sia nell’ecclesia ovvero
nell’assemblea del popolo di Dio, nulla quindi di gerarchico. L’antica Chiesa
era realmente formata dal popolo di Dio, poi, però si è guastata col tempo,
ricercando non più il bene comune e spirituale, ma la ricchezza e il potere
terreno. Secondo Don Gallo quei sepolcri imbiancati che un tempo erano a
significare la sepoltura dei criminali e dei poveracci, ora starebbero bene ai
rispettabili, quelli che si occupano di lobby, d’interesse, di politica, di
mafia e di finanza, perché queste persone hanno esternamente l’aspetto candido
come il sepolcro imbiancato, ma nel loro animo vi è il marcio. Don Gallo non
usa mezze parole, non lascia intendere, lui parla, urla con tutta la sua forza
tutto ciò che per lui non va. Vauro poi con le sue vignette ci scherza su. Un
libro che vale sicuramente la pena leggere, un testo duro, ironico, semplice e
diretto che solo due grandi uomini potevano scrivere Don Gallo e Vauro.
COME UN CANE IN CHIESA di Don Andrea Gallo
ed. Piemme