Recensione di Fabiana Pranzo
Un libricino piccolo
ma grazioso. Una storia ambientata negli anni quaranta, ovviamente a Vigata. La
stragrande maggioranza delle storie raccontate da Camilleri si ambientano a
Vigata, è un po’ il suo punto fermo. Un classico anche per altri autori, un
esempio per tutti la Bellano di Andrea Vitali. La targa non è la solita storia
di Salvo Montalbano, questo non è un giallo con la polizia che indaga, qui c’è
un morto quasi centenario, conosciuto da tutta Vigata e una targa in suo onore
che non trova una scritta definitiva da apporre. Verrà scandagliata la vita del
fu Emanuele Persico e se ne scopriranno delle belle. Come in tutti i libri di
Camilleri il siciliano prevale nettamente sull’italiano e questo, forse, per
molti di noi può essere un ostacolo, ma dopo la prima pagina, la lettura sarà sicuramente
più scorrevole. Le difficoltà di comprensione, infatti, è solo apparente. I
libri di Camilleri hanno avuto tanto successo, da poter essere considerati
ormai classici della letteratura italiana contemporanea, quasi alla pari con le
opere di Leonardo Sciascia. Il siciliano di Camilleri, quindi, grazie anche al
successo televisivo del Commissario Montalbano, è divenuto lingua familiare in
tutta Italia. Leggere LA TARDA di Andrea Camilleri è stato piacevole, un ottimo
compagno di viaggio per la lettura del pendolare.
LA TARGA di Andrea Camilleri
ed. Rizzoli